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L’osservatorio, finalmente!

28 Gennaio 2022

La Valle d’Aosta si è dotata di un osservatorio antimafia, finalmente.

Stiamo parlando di qualcosa che chiedevamo da tanto tempo e che, davvero, non era più rinviabile.

Perché è importante un Osservatorio antimafia

La mafia impoverisce le società che contamina e ne indebolisce il tessuto socioeconomico con effetti devastanti. E non sbagliamoci a pensare che le mafie siano ancora e solo quelle organizzazioni che usano la violenza in modo palese per mostrare i muscoli e rivendicare il potere su un territorio. No, le mafie, oggi e soprattutto al nord, sono un minaccia spesso invisibile che si muove nella politica, nell’economia e nella finanza.

Nel mondo come in Italia e come in Valle d’Aosta.

E non lo dico io: c’è una sentenza che ne certifica la presenza e l’operatività anche nella nostra regione. È un fatto, questo, al quale bisogna aggiungere che i contesti di crisi economica e sociale sono terreno fertile per la crescita di questi cancri e che lo scenario diventa ancora più allarmante in prospettiva, tenuto conto dell’ingente flusso di denaro in arrivo nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza che, come già segnalato da varie autorevoli fonti, pare avere già destato l’interesse dei clan.

Ecco perché l’istituzione dell’Osservatorio permanente, strumento di lotta e contrasto a tutte le forme di criminalità, era una priorità ormai non più rinviabile.

Quali funzioni avrà l’Osservatorio?

L’Osservatorio antimafia avrà funzione consultiva, propositiva e di studio, oltre che di supporto in materia di prevenzione e di contrasto dei fenomeni mafiosi e di promozione della cultura della legalità.

A comporre l’Osservatorio saranno il Presidente del Consiglio, che lo presiede, dal Vicepresidente del Consiglio (individuato in modo da garantire l’equilibrio tra maggioranza e minoranza), dal Presidente della prima Commissione consiliare, dal Presidente della Regione, oltre che dal Sindaco o dal Presidente del Consiglio comunale di Aosta, dal Presidente del Consiglio permanente degli enti locali, dai rappresentanti delle associazioni sindacali e di categoria maggiormente rappresentative in Valle d’Aosta oltre che delle associazioni antimafia e dei consumatori, garantendo anche la partecipazione dei rappresentanti delle Forze dell’ordine.

L’Osservatorio sarà inoltre supportato da un comitato tecnico composto di un team di tre esperti e disporrà di un finanziamento di 25 mila euro per il 2022 e di 30 mila euro a partire dal 2023.

Il testo di legge votato nel corso del Consiglio Regionale di questa settimana contiene anche la clausola valutativa: l’Osservatorio dovrà, infatti, rendere conto al Consiglio dei risultati ottenuti dalla legge.

Infine, viene introdotta l‘obbligatorietà della costituzione in giudizio della Regione quale parte civile nei procedimenti penali inerenti reati di associazionismo mafioso e di scambio elettorale politico-mafioso commessi sul territorio, prevedendo che gli eventuali risarcimenti siano destinati al finanziamento delle attività di promozione della legalità e della sicurezza.

Ognuno di noi, nessuno escluso, ha il dovere di fare la propria parte, grande o piccola che sia, per tenere le antenne dritte e respingere con forza tanto le minacce quanto le avance, e vigilare su tutte quelle situazioni potenzialmente pericolose. Il tutto, tenendo bene a mente i rischi a cui andiamo incontro se non lo facciamo, se lasciamo correre, se ci giriamo dall’altra parte.

Ma oltre al ruolo che noi tutti possiamo e dobbiamo avere, in questa battaglia quotidiana era ed è necessario dotarsi di strumenti aggiuntivi rispetto a quelli di cui disponiamo.

L’Osservatorio lo è. Senza dubbio.

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